Il Paradosso del mentitore: se dico che sono un falso dico il vero.

I titoli hanno la loro importanza? Intanto servono a definire qualcosa, sia essa una pubblicazione, un’opera d’arte un film , una poesia e quant’altro. Potremmo immaginare un quotidiano senza titolo?
La parola quotidiano nel suo etimo – quotus dies – ci rimanda al giorno , a ciascun giorno, e come qualcuno ha detto ogni giorno porta la sua pena. Dunque vediamo, un po’ fra il serio e il faceto, come l’ogni giorno viene titolato .

il Tempo ci parla non dell’inquinamento dell’aria, ma di quello più in generale del mondo in cui viviamo.
Il Messaggero è l’alato Mercurio che a nome degli dei ci porta notizie dall’alto.
la Stampa ci avverte che trattasi di parole impresse su carta.
il Giornale ci spiega che in realtà è semplicemente un quotidiano.
Il Mattino ci dice che ci siamo alzati dal letto; questa si che è una notizia!
Il Foglio non è mai uno, ma due o tre.
L’Osservatore Romano ci dice che la privacy non esiste, in questo ha ragione.
La Repubblica ci dice che siamo in una oligarchia
Il Fatto Quotidiano ci avverte di qualcosa che è ormai passata e dunque è un fatto di ieri.
Il Gazzettino a suo modo è sincero perché si rifà alla “gazzetta” che era un’antica moneta e dunque si definisce monetina
Il Manifesto ci parla del fenomeno in quanto apparizione . Come fa un apparizione ad essere impressa su carta è un mistero.
Il secolo XIX ci dice che ancora ne ha tante da raccontare.
L’Avvenire è il più simpatico e per forza di cose cozza con il fatto accaduto.
Il Corriere della Sera esce la mattina che già la notizia è superata ammenochè non si riferisca alla sera successiva.

Dopo questa disamina faceta passiamo ai titoli che più fanno riflettere.

Il “Libero” ci mette in crisi. Libero da cosa? Spinoza si sta ancora rivoltando nella tomba perchè affermava che solo Dio-Natura è Res Cogitans e Res Extensa e che noi siamo solo suoi attributi che non godono di libertà in quanto necessitati da cause.
“La verità” è un quotidiano più recente che finalmente ha capito che bisogna argomentare sul vero delle cose. Il giornalista Belpietro – questo nome non mi è nuovo- sotto la testata del suo giornale fa una citazione dal Vangelo secondo Giovanni tratta dal dialogo tra Ponzio Pilato e Gesù : “ quid est veritas ? Già, cosa è il vero?

Alla fine quello che trionfa è il ” Dubbio “ di Famiglia Cristiana che è balzato alla ribalta con la sua copertina di” Vade Retro ” con la foto di Salvini. Peccato che il ” Dubbio ” sia settimanale e non quotidiano.

Il foglietto illustrativo del farmaco

Su ” Res-Pubblica ” di oggi c’è un articolo di Fabio Bogo dal titolo ” quell’asfalto d’oro e veleni” alla fine non di Creso scrive, ma di Mitridate. Già alle scuole medie studiando la storia romana ci si è imbattuto in questo imperatore nemico di Silla e re del Ponto. Mitridate oltre che per le sue tre guerre contro i Romani è rimasto poi famoso come il re del veleno ed è proprio perchè temeva di essere avvelenato che regolarmente ogni giorno assumeva una piccola dose di veleno e così si immunizzava. Non si sa con certezza se alla fine si suicidò o venne ucciso, ma non certo a causa del veleno.
Oggi sarebbe impossibile la pratica del Mitridatismo dato che la sua efficacia sarebbe nulla per la maggior parte dei veleni moderni. Forse sarebbe possibile per le fiabe ed i veleni che oggi i nostri politici ci propinano quotidianamente se però fossero distribuiti in piccole dosi. Ma in piccole dosi non vengono distribuiti ed allora tocca a noi, caso mai fosse possibile, prendere l’intero e ridurlo in pezzettini da ingurgitare quotidianamente. Alla fine anche noi moriremo, ma non certo a causa del veleno.

P.S. Prima di spezzettare l’intero si consiglia di leggere il bugiardino.

La scintilla nel cortocircuito.

Tutto l’Ulisse di Joyce è basato su cortocircuiti mentali che innescano nel lettore immagini, odori e sapori . Lontano da me il voler dissacrare le fiaccolate notturne fatte dai cittadini che vogliono dare testimonianza, il più delle volte , del proprio dolore con la partecipazione e la vicinanza alle vittime di qualsiasi evento. La fiammella delle loro candele vuol dire speranza in un mondo migliore. Una luce che vuole scacciare le tenebre.
Ebbene la fiaccolata fatta l’altra sera ad Amatrice, alla maniera di un lettore attento allo scritto di Joyce, mi ha fatto scattare nella mente l’associazione di una canzone con il nostro Presidente del Consiglio che ad Amatrice aveva una candela in mano.
La canzone era ” Roma non fa’ la stupida stasera ” dove un suo verso alla fine della strofa recita : ” Roma, reggime il moccolo stasera ” che poi il moccolo è il mozzicone della candela. Ebbene immagine non fu mai più plastica: quella di un Presidente del Consiglio che regge i moccolo a due Vicepresidenti del Consiglio.
Certe letture sono devianti, ma a volte come nei cortocircuiti scocca la scintilla e per un attimo vedi.

Mal ” Comune ” mezzo gaudio.

Come al solito anche nelle piccole realtà, come del resto nei grossi Comuni e dunque in Italia, non si brilla certo in fatto di prevenzione. Pur non essendo tutti napoletani in effetti siamo tutti San Gennaristi. Solo che San Gennaro a volte si distrae ed allora succedono le tragedie o le piccole disgrazie, almeno quelle prevedibili.
Ma torniamo alle piccole realtà ed in particolare a quella del Comune di Dolo come metafora di altri piccoli Comuni della Padania.
Già nel 2012 la Regione Veneto, considerando il costante aumento di infezioni da virus di West Nile aveva stabilito che i Comuni, entro il mese di febbraio di ciascun anno avrebbero dovuto presentare alle ASL il piano di intervento per la riduzione dell’infestazione delle zanzare, tramite azioni di disinfestazione programmata da attuarsi già nel mese di aprile e che la stessa ASL aveva il compito di monitorare l’effettivo svolgimento delle attività di disinfestazione.
Dopo il primo caso di malattia a Dolo un nostro concittadino ha lanciato l’allarme, ma per parecchi giorni non se ne è saputo niente. Solo successivamente quando i casi sono aumentati si è incominciato, con notevole ritardo, a mettere in atto quello che avrebbero già dovuto fare nel mese di febbraio. Oggi la Regione Veneto a fronte dei numerosi casi di infestazione ha dichiarato lo “stato di emergenza” e ha deciso, vista l’inefficienza di qualche Comune, di gestire direttamente il problema stanziando cinquecento mila euro. Metà di quei soldi a Dolo vengono spesi per festicciole ed intrattenimenti vari. Adesso campeggia nel blog del Comune di Dolo il simbolo di divieto di transito non per le macchine, ma per le zanzare. Era ora!

Visto che San Gennaro ogni tanto si distrae e oltretutto è partigiano, non è il caso di rivolgere le nostre preghiere a San Francesco che pur essendo di Assisi almeno è il Patrono d’Italia?

Toglietegli i fiammiferi!

Il nuovo e con esso anche le parole nuove hanno soprattutto in questi ultimi anni, come ai tempi di Petrolini , abbacinato il popolo. Quante Amministrazioni  pur avendo governato bene sono state fatte fuori dal nuovo che avanza. Quante persone sagge e preparate sono state fatte fuori da ignoranti ed analfabeti , questi ultimi non solo in senso letterale , ma anche in senso funzionale e politico. E’ ritornata di moda la ” vanvera” ed il parlare a vanvera e il popolo applaude . ” Uno vale uno” Bravo, grazie.  ” Sarò l’avvocato del popolo italiano” Bravo, grazie.

Prima Nerone ha incendiato Roma per farla più bella e più superba che ” pria ” ora i nuovi tribuni del popolo stanno cercando di incendiare l’ Italia .

Italia svegliati!

” Introibo ad altare Dei “

” Solenne e paffuto , Buck Mulligan comparve dall’alto delle scale, portando un bacile di schiuma su cui erano posati in croce uno specchio e un rasoio…. Levò in alto il bacile e intonò – Introibo ad altare Dei…. ( e riferendosi ad una piccola bolla di sapone sfuggita dal bacile ) – perchè questo o miei diletti , è il genuino cristino: corpo e anima e sangue. Musica adagio di grazia. Chiudete gli occhi , rispettabile pubblico  ( e guardando le bollicine di sapone nel bacile ) … c’e un piccolo problema con questi corpuscoli bianchi (riferendosi alla bolla di sapone fuoriuscita dal bacile )…. Rientra in caserma. Silenzio ”

Ecco, questa è l’immagine (  infatti in questo caso è lo scritto a tradursi in immagine) che ho avuto nel vedere la nave Diciotti  con il suo carico umano ferma nel porto di Catania. Il passo  da me citato dell’Ulisse di James Joyce mi è cortocircuitato nel cervello e in Buck Mulligan ho riconosciuto il pettoruto Ministro dell’Interno ( nel senso di pancia ) Matteo Salvini.  Anche lui  introduce un nuovo Introibo ad altare Dei ed il  genuino corpo del Cristo diventa quello del cristino che deve rientrare in caserma. Il nuovo profeta continua ad avere seguaci,  molti dei quali,  alla Domenica vanno regolarmente ad ascoltare la Messa e ad aprire la bocca per ricevere il Corpo del Cristo che altrettanto regolarmente , alla fine della funzione religiosa, diventa il corpo del cristino. Quanti di questi cristiani ho visto fuori dalla chiesa attardarsi a firmare nei gazebi  per il rientro non del cristino, ma del Cristo in caserma!

Da piccolo  mi avevano detto che guai a masticare l’Ostia perchè ne sarebbe uscito il sangue del Cristo . Si è vero, era semplicemente una credenza da sottoproletariato pre-industriale. Ebbene oggi nel masticare quel bianco corpuscolo ne esce veramente sangue dalla bocca.

 

La pausa-silenzio nella musica.

Il  ponte crollato era di Genova , ma i morti non erano tutti liguri. C’era un pò di altra Italia in quel crollo ed il lutto doveva essere nazionale così come, anche le partite di calcio che sabato  si sono regolarmente svolte, dovevano in segno di lutto essere sospese. Ho volontariamente assistito  alla farsa del minuto di silenzio osservato   sugli spalti e sul campo di gioco e poi ho chiuso il televisore tanto sapevo il risultato finale e cioè che ancora una volta l’Italia avrebbe perso per un autogol.

Già il minuto di silenzio ! Quel minuto non è conteggiato ai fini della durata effettiva della partita e invece, almeno nei campi di gioco, dovrebbe esserlo e per tale motivo ciascun tempo dovrebbe avere la durata   di 44 minuti e trenta secondi e non di 45. Sottrarre un minuto al gioco forse avrebbe più senso. Ma forse ad essere insensato è proprio il mio ragionamento.

Frattanto l’ennesima tragedia italiana colpisce la Calabria con decine di morti per un torrente in piena e la conduttrice del TG 1 interrompe la diretta per dare spazio ad Asia Argento. Mi aspetto un altro minuto di silenzio.

P.S. soltanto nella musica la pausa-silenzio fa parte integrante del brano e ne determina l’armonia. Ma questo è un altro discorso.

 

Vero. Verissimo.

Esiste la verità assoluta? Si direbbe che la morte è l’unica verità assoluta, ma la morte è la più vuota delle immagini giacchè quando c’è lei non c’è più il nostro pensiero e cioè la nostra coscienza. Allora diremo che la verità assoluta è la morte come ” verbum agentis ” e cioè quel morire che continuamente sperimentiamo ogni giorno su noi stessi e sugli altri. L’unica verità che mette tutti d’accordo è dunque il morire? Su questo tema c’è un ampio dibattito filosofico, ma non è questa la sede per ragionarci. Mi rifaccio allora alla letteratura ed in particolare al ” Così è se vi pare ” del nostro Luigi Pirandello che in pratica mette in scena non la verità assoluta , ma quella relativa, che varia nel tempo e nelle circostanze. Alla fine della commedia la signora Frola dirà ” io sono colei che mi si crede”. Il ” se vi pare ” allora diventa un fatto di comodo che deve soddisfare le nostre credenze. i nostri pregiudizi,i nostri mal di pancia,le nostre storture mentali. Mai a tendere verso il vero con la dialettica e mai a riconoscere in questa anche la sua ambiguità. Il vero non ha comparativi e superlativi; dire che una cosa è verissima è affermare che il suo sostantivo non era ancora il vero. Il messaggio che la filosofia in primis ci invia è quello di ragionare e non quello di farci abbindolare da chi tecnologicamente pensa di avere in mano i nostri cervelli offrendoli ai demagoghi di turno.

Una circolare che forse non farà più circolare.

Secondo la circolare n° 45427 del 6/8/18 della Protezione Civile sull’impiego di personale nelle manifestazioni di paese sarà sempre più difficile vedere soggetti con la pettorina della Protezione Civile impiegati nel controllo del traffico e di vigilanza fisica delle aree dove si svolgono gli eventi.
Penso, fra le altre cose, alle gare ciclistiche paesane dove c’è la deviazione del traffico. Basteranno i vigili urbani a garantire la sicurezza stradale nei percorsi alternativi? Ad altri più esperti lascio le osservazioni e le considerazioni del caso.