“Ad impossibilia nemo tenetur”

Si è molto discusso sul linguaggio dei politici spesso giudicato troppo bizantino e dunque incomprensibile all’uomo comune. Basterebbe poco però a decifrarlo:  invertire il senso positivo del verbo con quello negativo. L’io faccio diventerebbe io non faccio, io voglio il bene degli italiani si trasformerebbe  in io non voglio il bene degli italiani. Così via. Purtroppo c’è un verbo che non può essere coniugato nel suo negativo ed è il parlare. Io parlo nel suo negativo per il politico è impossibile. Ne deriva che il Parlamento  italiano dovrebbe trasformarsi in Fattamento . Altrettanto impossibile !

Come è triste Trieste

A Trieste un malato di schizofrenia ha ucciso due poliziotti. Fatto grave e nel contempo triste. Grave perché all’interno di un ufficio di pubblica sicurezza una cosa così non dovrebbe mai succedere. Triste perché non si ha un colpevole da condannare . La schizofrenia è un grave disturbo dissociativo  della mente della persona e come tale non può essere colpevolizzato. La chiusura dei manicomi voluta da  Basaglia ha inteso restituire dignità al malato psichiatrico,  ma il prezzo da pagare è l’imprevedibilità di un gesto inconsulto da parte di chi è  specialmente affetto da schizofrenia. Possiamo definire “assassino infame “ chi in un momento dissociativo fra voci di dentro e realtà commette un omicidio?  La risposta non  ammette ipocrisia né demagogia. Quanto meno però gli psichiatri dovrebbero segnalare  e descrivere almeno alle forze dell’ ordine quei casi che suppongono possano essere nocivi . L’imprevedibilità di un gesto, almeno in certi luoghi, potrebbe diventare prevedibile. Non  così  può succedere al comune cittadino che passeggiando tranquillamente viene colpito a morte da un tale comandato da una voce estranea sentita come sua. Non se ne esce fuori. Rimane il fatto grave e triste di quanto siamo fragili e indifesi davanti a certe storture della natura.