I morti in scatola

“Memento mori “ così la locuzione latina veniva diretta a chi dopo i trionfi in guerra ritornava pieno di onori e di gloria in patria. In genere  veniva profferita da uno della plebe che ricordava il destino umano a cui nessuno poteva sottrarsi. Con il passare del tempo scaramanticamente abbiamo dimenticato il monito e abbiamo inventato la frase del “ci vediamo domani” come una certezza puntuale che si deve verificare. Scopriamo che non è così solo ora e ci accorgiamo che il “forse” è l’avverbio più adatto  a rappresentare il nostro essere mortali. L’immagine delle scatolette di cartone contenente i resti umani ridotti in cenere ed accatastate in lunghe pile nei capannoni cinesi, nella sua amara realtà ci dice che non si dovrebbe morire cosi, come tonni in scatola. Ricordo di aver letto nei Persiani di Eschilo la frase : “ che all’uomo non conviene concepire orgogliosi disegni perché l’orgoglio fa maturare le spighe della colpa fiorendo, onde poi miete abbondevoli messi di pianto”. Ecco “forse” se avessimo agito ricordando il monito del memento mori non  avremmo sfidato  il cielo e la terra . Prometeo ci ha regalato con fuoco il progresso e forse non ha previsto che l’avremmo trasformato in sviluppo. Forse non avrebbe sofferto invano.

Forse usciremo indenni dalla pandemia e cambieremo. “ Forse”.

” Partita rimandata “

 “L’Italia s’è desta” così l’inno di Mameli e cosi l’inno degli Italiani cantando dalle finestre aperte. Si sta giocando  la partita Italia  contro Coronavirus valevole per i quarti di finale della coppa planetaria. La posta in gioco è alta. Il Coronanovirus  parte svantaggiato in quanto a tecnica di gioco, ma ha tanta fame e vorrà dimostrare che riuscirà a scardinare la difesa della nostra nazionale che purtroppo in questi anni si è molto indebolita. Lo schema adottato dalle due squadre è il 3-4-3 . L’Italia schiera : Conte,  Salvini, Di Maio, Meloni, Guerini, Costa, Patuanelli, Capua, Burioni, Provenzano, Speranza. La squadra del Coronavirus che è costituita anche da un elemento batterico si schiera con: Peste, Colera, Morbillo, Herpes Zoster, Varicella, Mononucleosi, Adenovirus, Poxovirus,  Norovirus, Rotavirus ,Sars.  Arbitra l’americano Trump. Ma ecco che la partita è iniziata e subito il Coronavirus  parte all’attacco con Colera che passa a Morbillo che crossa in area . Testa di Sars e goal al trentesimo secondo del primo tempo su disattenzione del portiere Conte colto impreparato per l’occasione. L’Italia è tramortita , ma le resta ancora tutta la partita da giocare e di aggiustare il tiro.  Lancio di Salvini su Meloni che spizza il pallone di testa per Speranza che avanza palla al piede, ma viene fermato da Rotavirus che si rifugia in angolo. Angolo battuto da Di Maio , testa di Burioni e rete, ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Salvini. I nostri reclamano l’intervento del VAR, ma Trump non è d’accordo. Ma ecco avanzare Poxovirus che passa a Varicella che dribbla Guerini e lascia partire un  bolide che si stampa sulla traversa e grazia Conte che si era lanciato a vuoto.  Fino ad ora e siamo al quarantacinquesimo del primo tempo non c’è molto da segnalare se non un tiro di Costa che finisce di poco a lato della porta e un tiro di Sars parato con difficoltà da Conte.

Inizia il secondo tempo con diversi cambi: entrano Bertolaso al posto di Salvini,  Capobianchi al posto di Di Maio e  Pregliasco al posto di Meloni. Lancio di Conte dalla porta a raggiungere Provenzano che con un sombrero supera Adenovirus  e serve Burioni che passa a Bertolaso e vede libero Capua che viene servito. Capua, Capua , Capua : RETE.  Italia 1 Conronavirus 1 e palla al centro. Dalle finestre sale l’urlo dei quarantenati che cantano l’inno di Mameli. Ma ecco Norovirus avanzare palla al piede che passa a Sars che viene atterrato da Guerini. L’arbitro Trump estrae il cartellino rosso e lo manda negli spogliatoi. Protestano i nostri, ma Trump è irremovibile. Calcio di punizione di Herpes zoster che crossa in area , Sars salta più in alto di tutti e tira di testa all’angolino della porta . Conte vola e con una prodigiosa parata sventa il pericolo. Siamo al decimo minuto sul punteggio di 1 a 1 . L’italia sembra un’altra squadra rispetto al primo tempo, ma l’arbitro si sente male e cade in ginocchio, Sars l’ha colpito con una pallonata nelle parti basse.  Lo stadio è vuoto e non ci sono arbitri che possano subentrare. Partita rimandata.

Dalle finestre d’Italia sventola il tricolore .

Mi chiamo Coronavirus

Buongiorno, mi chiamo Coronavirus  e sono cittadino del mondo, si, cittadino del vostro mondo. Ho tutte le carte in regola anche se a me il passaporto non serve. Fino a ieri ero un semplice virione senza arte né parte e me ne stavo tranquillo nella gola o nel sangue di qualche animale  senza disturbare come fanno gli ospiti educati. Conosco la storia dei miei antenati e da loro ho appreso che prima o poi ce l’avrei fatta ed ora eccomi qui. Dovevo avere pazienza, alla fine avrei trovato la mia ragione di vita nelle vostre cellule  non da ospite educato , ma da intruso molto fastidioso e senza educazione come la intendete voi. Si lo so, cercherete di combattermi e di respingermi, ma io non sono come quei migranti che voi respingete perché diversi da voi . Io, sono il diverso, non loro! Sono il ladro che ha trovato la giusta combinazione per entrare nelle vostre casseforti  per scassinarvi, per annientare le vostre certezze e per evidenziare le vostre manchevolezze. Appartengo ad una specie eterna come lo dimostra il fatto che milioni e milioni di anni fa qualche mio antenato,  ai vostri antenati ha iniziato a dare problemi di salute e  fare conoscere a voi , per via ipotalamica,  cosa è l’angoscia poi diventata paura quando avete affilato le armi per combatterci, ma non  ci avete annientato. Ora siete ripiombati nell’angoscia perché non mi conoscete, ma domani quando troverete l’arma idonea per conoscermi ritornerete ad  avere paura.  Mio cugino, il Morbillo, aveva come padre quello stesso virus che provocava la peste bovina e che ha approfittato del fatto che l’uomo e il bue erano diventati amici stretti. Ho saputo aspettare e quando mi sono reso conto che l’ecosistema vostro era ormai  globalizzato,  interconnesso  e dipendente l’uno con l’altro mi sono fatto avanti e vi ho scoperto fragili. In questi anni non avete dato importanza alla mia storia e vi siete disarmati in tutto e per tutto.  Alla fine mi ucciderete? Non abbiate questa certezza perché al momento opportuno saprò mutare e ritornare ad essere vostro sgradito ospite. L’ho già detto, io sono eterno. Avrei la soluzione da darvi, ma mi guardo bene dal darvela.