Puo’ darsi che mi sbagli !

Per un consumo eccessivo di acqua ho fatto controllare da Veritas il mio contatore ed è risultato che su 100 litri di acqua venivano segnalati quattro litri in più . Secondo il tecnico di Veritas sono nella normalità e nei limiti di tolleranza . Bene, se il mio consumo mensile è di 3 mc – cioè tremila litri – vuol dire  che 120 litri li pago in più . In un anno ne pago in più 480 litri e cioè quasi mezzo metro cubo. In altri termini l’acqua pubblica la pago con gli interessi. Atteso che sono nella normalità e supponendo che gli altri cittadini di Dolo  sono nella stessa mia condizione vuol dire che Veritas ha un discreto ricavo per la non perfetta misurazione dell’effettivo consumo di acqua.  Vorrei tanto essere virtuoso,  chiedo troppo se Veritas mi premierà per aver consumato mezzo metro cubo  di acqua in meno in un anno o devo sopportare i limiti della tolleranza ?

Da ” Analfabetismo Politico “

 

Approvate in Giunta regionale in via definitiva le nuove schede ospedaliere
Ridisegnano la dotazione di posti letto, reparti e primariati nel settore pubblico

Non cambia nulla per il.nostro ospedale.I Sindaci che hanno dormito per tre anni ora non hanno piu ‘ sceneggiate da fare . 
Ora devono assumersi ogni responsabilita” sul depauperamento
del nostro presidio Hanno un nome questi sindaci e vanno ricordati agli elettori : 
Polo di Dolo il maggior responsabile in quanto comune sul cui territorio insiste
l ‘ospedale ,Cacciavillani di Stra ‘,Martellato di Fiesso,Dori di.Mira, cui va aggiunto il cons regionale Ferrari di Camponogara che ha raccontato tante frottole .
Fate buona memoria .

Vincenzo D’Agostino

La terra diventa piatta: ” il pregiudizio di conferma “

Certe letture o riletture di alcuni libri capitano al momento giusto. Non è un caso che in questi giorni stia rileggendo il Pendolo di Foucault  di Umberto Eco e non è un caso che oggi a Palermo ci sia il convegno dei terrapiattisti.  Come scrive Sara Scarafia su Repubbica  : dietro al complotto “della terra tonda” ci sarebbero poteri forti con l’obiettivo di mettere in dubbio l’esistenza di Dio.  

Gran parte della difficoltà del Pendolo si concentrano nei primi capitoli ed è per questo motivo che gran parte dei lettori  di Umberto Eco lo abbandonarono  preferendo il Nome della Rosa. “Tra le mansioni di uno dei protagonisti -tale jacopo Belbo – di collaboratore editoriale c’è quella di selezionare i gonzi, gli autori di manoscritti da attirare nella truffaldina ragnatela escogitata dal diabolico editore Garamond . Personaggi ancora più mediocri di lui, poeti da strapazzo ed eruditi della domenica, impiegati e funzionari con un sogno di gloria nel cassetto”.

Il pensiero complottista, ci spiegava Eco, farà seguaci non soltanto tra i poveri di spirito, ma anche tra gli intellettuali come Belbo, sedotti anche per un solo istante da un Piano che spieghi ogni mistero e giustifichi ogni fallimento.

Per chi volesse leggere o rileggere il Pendolo, ora che si mette in dubbio che la terra è rotonda,  cito un pensiero: “ abbiamo diversi e curiosi Orologi e altri che sviluppano Moti Alternativi…. E abbiam pure Case degli Inganni dei Sensi, dove realizziamo con successo ogni genere di Manipolazione, False Apparizioni, Imposture e Illusioni…Queste sono, o figlio mio, le ricchezze della Casa di Salomone.

( Francis Bacon, New Atlantis, ed.Rawley, London,1627 , pp. 41-42 )

“Ars est recta ratio factibilium, prudentia vero est recta ratio agibilium”

I politici della Riviera del Brenta non hanno più il senso dell’agire aristotelicamente inteso. “Agire” è dare senso, progettare il mondo piccolo o grande in cui si vive.  I nostri Sindaci davanti al proprio ospedale che ha perso  gran parte delle specialità non hanno saputo  in tempi opportuni intervenire con l’azione, coniugazione del loro agire.  Classe politica fondamentalmente impreparata anche a “fare “ e dunque paralizzata  fra due termini , quelli dell’agire e  del fare . In regione Veneto i politici non sono diversi e mancando della prassi e cioè dell’ordine dell’agire hanno dato carta bianca e si sono sottomessi a quell’arte delle cose tecnicamente fattibili. Se  la cosa tecnicamente è fattibile la si fa e poco importa se la politica si riduce a mero organo esecutivo del volere economico. In questo caso, sanare i debiti dell’Ospedale di Mestre , a danno del nostro ospedale sempre in pareggio di bilancio tecnicamente è stato possibile.

Ora che tutto è perduto, con a capo il nostro sindaco di Dolo, si starnazza . Il nemico è già lontano e guarda oltre.  Tecnicamente è cosi! Tommaso d’Aquino aveva ragione! In estrema sintesi dalla frase di Tommaso si ricava che “dalla possibilità tecnica di realizzare qualcosa non deriva automaticamente che sia etico farlo”.