Unicuique suum

Si è persa la decenza! La conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta che mai ha preso una posizione forte per l’ospedale di Dolo ora si vuole intitolare un’ala del nosocomio mascherandosi dietro un Sindaco  da poco deceduto che ne faceva parte. Non ho visto incatenarsi nessun Sindaco davanti al continuo depauperamento della propria struttura ospedaliera. Ora si ergono ad eroi gli stessi che hanno promosso a pieni voti i mandanti e gli esecutori materiali  del delitto commesso ai danni dei propri concittadini. Così va la vita, ma davanti alla morte avrei preteso un po’ di verità, di rispetto e di coerenza. I meriti del nostro ex Sindaco sono stati tanti , avrei preferito che di quelli si parlasse .

Grat Grat Grat

Io non so come sia potuto accadere che un signore con l’accento sulla “ i ” sia stato nominato  vice Presidente della Regione Calabria dalla  ex Presidente Santelli  che rispetto come tutti i morti. Spirlì che parla con tutti , ma non con  Gino Strada definito il demonio e che definisce Salvini il meglio della Regione Calabria. Non capisco  neppure come  l’assessore al Bilancio sia un signore di cognome Talarico dell’UDC ora all’arresto e posto ai domiciliari. Capisco però Gratteri che ha ben compreso perchè in Calabria si campa solo d’aria. Non di ospedali, non di strade, non di ferrovie e neanche di Cimiteri perché se proprio devi morire, devi morire ucciso.

Se non ci fossero i poeti.

Nel gennaio del 1988 Emanuele Severino pubblicava un articolo dal titolo “ L’orrendo volto della nuda verità “ nel quale affermava che c’è un solo mondo , ed è falso, crudele, contraddittorio, corruttore, senza senso e che se ancora si vuol usare la parola  “ vero”, si può dire che un mondo così fatto è il vero mondo. Continuava dicendo che noi abbiamo bisogno della menzogna per vincere questa verità, cioè per vivere.

“ Per noi, cioè per l’uomo come per lo più vive , significa vincere la verità, cioè impedire di agire su di noi e di paralizzarci. La verità, il mondo così com’è, ha un volto orrendo. Guardarlo è perire. Bisogna dunque coprirlo per sopravvivere . E ciò che copre la verità è menzogna. La verità è brutta, ma abbiamo l’arte per non perire a causa di essa”.

In questa uggiosa domenica di gennaio leggo poesie e penso che Platone avesse proprio ragione a cacciare i poeti e gli artisti in generale-mentitori per eccellenza-  dallo Stato, ma oggi  non ne posso fare a meno se voglio sopravvivere.

Divagazioni .

Un secondo, dopo un secondo dalla morte si diventa imperfetto. Non più sei, ma eri. Ogni istante noi sperimentiamo il nostro morire , non siamo più quelli di un secondo prima anche se commettessimo un delitto. Si è sempre giudicati in contumacia perché non è possibile essere presenti al giudizio. Destinati sempre a raggiungere l’atto senza mai sfiorarlo, il suc-cès-so è fenomenologia del nostro stare al mondo e dunque del nostro de-sti-no dove il “de” non è un “da” preveniente,  ma è un rafforzativo del diveniente altro . Come dimostra Emanuele Severino ( meglio l’imperfetto dimostrava) il legno è cenere.  Solo gli enti sono eterni.

“Comoedia est imitatio vitae..”

E’ da molto tempo che il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica rimane il giorno dopo vano. Tutti i partiti politici sono d’accordo sulla giustezza delle parole , ma poi ricominciano con il solito balletto  e già dopo l’epifania sono con il coltello fra i denti. Insomma la solita manfrina. Anche il Natale per la maggior parte è fatto di buoni propositi  che il giorno dopo svaniscono come neve al sole ed è mimesis dunque di quello che succede sul palcoscenico alto. L’ipocrisia come ha detto Papa Francesco uccide le persone e arriva a strapparne l’anima . I nostri rappresentanti rappresentano la maggior parte di noi stessi . Facciamocene una ragione.  Continuiamo a turarci il naso e avanti tutta. Cicerone aveva ragione  quando affermava  che la commedia è imitazione della vita, specchio dei costumi e immagine della realtà.

“Soltanto dal pugno chiuso può nascere una carezza”

Ad Arino, più di mezz’ora di botti  per la fine del 2020  ed io e il mio cane ci siamo domandati il perché di tanta euforia. Quattro ore prima della mezza notte il nostro Presidente della Repubblica aveva invitato gli Italiani al comune sentire dell’Unita a fronte e della crisi economica e dei lutti che ci sono stati in molte famiglie. Con un ossimoro si potrebbe dire che siamo un popolo disunito e compatto e comunque in forte antitesi come le dita della mano allargate e il pugno chiuso. Nessun rispetto ieri notte per la gente che è morta, per quella che attualmente soffre ed è isolata nei vari ospedali. Mors tua vita mea, questo si è voluto significare allo scoccare della mezza notte. Il pugno negli ospedali e nei luoghi di sofferenza e le dita allargate fuori a festeggiare  il nuovo domani rispetto a ieri come se tutto all’improvviso fosse cambiato in un minuto. A quei simbolici quattro coglioni, espressione dell’Unità del Paese, va il mio più profondo vaffa. Anche il mio cane la pensa così e mi ha dato la zampa a mezzanotte e leccandomi, mi ha asciugato una lacrima dal mio viso.