Egolatria, ovvero culto sfrenato del proprio io

 

Il  2017 sta per chiudere i battenti per poi riaprirli come eterno ritorno dell’uguale, cosi come per gli altri anni .

Dolo, cittadina della Riviera del Brenta, è stata ed è il nostro punto di osservazione sulle cose che mentre affiorano svaniscono con lo scorrere del fiume e vanno a diluirsi nel grande mare così come le parole che evaporando si trasformano  prima in nuvole e poi in pioggia sottile. A Dolo come nel resto d’Italia.

A Dolo è piovuto poco quest’anno sebbene tante siano state le parole dette che in compenso, si sono trasformate in polveri sottili inquinando i nostri polmoni ed il nostro vivere quotidiano. “L’io sono, l’io dico, l’io faccio” sono queste le polveri sottili che hanno quest’anno raggiunto i nostri alveoli ostruendoli.

Sono questi tre “io” o meglio “ego”  i personaggi di questa breve commedia che hanno caratterizzato l’anno che sta per andarsene.

 

Auguri di Buon Anno e buon risveglio cari Dolesi.

La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…

Dispiace lo striscione offensivo apparso in questi giorni contro la rotatoria e la cementificazione in via Pasteur. Avevamo scritto che Dolo è il paese della satira e dell’umorismo non vorremmo esserci sbagliati giacchè dalla presa i giro ( ludere) adesso si è passati all’offesa( laedere) . D’altra parte, stando così le cose, non bisogna neanche prestare il fianco  a chi si prepara  alle prossime elezioni politiche ed in anticipo strumentalizzandole, a quelle future Amministrative che si terranno a Dolo fra qualche anno.

Il fatto simpatico dei pinguini spariti è di per se stesso banale, ma la conseguenza di quel fatto banale potrebbe essere disastrosa per due motivi: il primo perché poggia su una bugia declamata a gran voce quando bastava dire che si è sbagliato, la seconda  è che da quella bugia ne può scaturire la credibilità futura di ciò che verrà detto anche se è il vero. Ora le persone dotate di un minimo di spirito critico sapranno distinguere il vero dal falso, ma la maggior parte, perché l’italiano medio è fatto cosi, tenderà a proiettare le proprie bugie sugli altri e sarà un bel guaio. “Mai mentire a chi è più bravo nello scoprire le bugie”

Allora facciamo un passo indietro dicendo che abbiamo sbagliato e in quanto agli striscioni  offensivi  lasciamoli a chi è abituato a non avere stima di se stesso. Quante bugie ci hanno raccontato da bambini che però ci hanno aiutato a crescere; se fossero state vere oggi saremmo tutti più felici.D’altra parte come diceva Mark Twain mentiamo ogni giorno, a ogni ora, da svegli e nel sonno. In politica però è pericoloso aggiungiamo noi. Per quanto ci riguarda aspettiamo ancora la befana con la sua scopa volante.

Pazza idea.

 

 

Tutto parte da una considerazione: i centri commerciali hanno sempre di più l’aspetto di città finte dove puoi trovare di tutto e per di più anche a buon mercato. Tutto si basa sull’illusorio, la gente preferisce passeggiare  nei pomeriggi per lo più festivi e tanto più vasto è il centro commerciale tanto più si cammina, credendo di  guadagnarne in salute. Non sulle strade dove ci sono alberi, ma su pavimenti lastricati a specchio. Poi c’è il bar, il ristorantino e qualcuno stà  già pensando anche ad una piccola chiesetta  dove si possa meditare in santa pace. Intanto i piccoli negozi muoiono lentamente e con essi i paesi.

Idea pazza: e se trasformassimo la nostra cittadina in un grandissimo centro commerciale ?  No, non sto parlando di nuove cementificazioni . Sto pensando che tutti i negozi che ci sono nel paese finto possano essere distribuiti nei negozi già esistenti nel nostro paese  vero.  Con lo stesso criterio di specializzazione per ogni negozio : marche invitanti, prezzi accessibili ,varietà di proposte e soprattutto  associativismo fra commercianti nello stabilire cosa e come vendere.  Poi l’Amministrazione deve fare anche la sua parte rendendo vivibile ed attrattivo il paese vero, con manifestazioni di sostanza e con percorsi ed itinerari che mettano in luce ciò che di bello c’è. Le chiese intanto ce le abbiamo così come i ristoranti e i bar.  Insomma se dobbiamo proprio spendere facciamolo passeggiando per le vie di Dolo.   Si è un’idea pazza, ma potrebbe funzionare. Altrimenti non ci resta che ammirare la fioreria di Umberto Cogno che in verità è uno dei negozi più belli, ma è poca cosa rispetto a quello che ci si potrebbe inventare. Si lo so, potrebbe essere un film, ma manca il produttore e la regia.