INOSPITALE

Sono andato in pensione sette anni fa dopo quasi quarant’anni di servizio come medico ospedaliero nel reparto di Pneumologia dell’ospedale di Dolo. Nel 2o15 l’ospedale già stava cambiando volto per mano del potere politico regionale che per risanare i debiti dell’ospedale di Mestre agiva sui due ospedali satelliti Dolo-Mirano che dovevano provvedere , in termini di drastica riduzione dl personale medico e paramedico, di abolizione di servizi ( anatomia patologica, centro trasfusionale, laboratorii , guardia cardiologia notturna) non dico a risanare i debiti , ma quanto meno a diminuirli. L’operazione geo-sanitaria non è riuscita nell’intento, ma ha peggiorato la situazione. Di chi la colpa dello sfascio della Sanità in Riviera del Brenta e e nel Miranese,che conta più di trecentomila abitanti? Del potere politico della Zaiastan ho già detto, poi c’ è quella degli esecutori e cioè i Direttori Generali che vengono premiati a piene mani quando non sanno coniugare efficenza con risparmio . Poi ancora ci sono i Sindaci che in questi anni hanno dormito così profondamente da non accorgersi della rapina che veniva perpetrata nel proprio territorio e non sapevano o non volevano sapere, nello specifico del caso di Dolo, che le schede ospedaliere de 2019 non potevano essere attuate per mancanza di spazi . Con un ossimoro si potrebbe dire che siamo stati circondati da un silenzio assordante e da una indolenza civica che grida vendetta. Un primario valentissimo di ortopedia come il Dott, Esopi oggi è costretto a dimettersi per mancanza di personale e di attenzione da parte di chi gestisce il territorio. Fatto gravissimo ! Dolo sarà anche città gentile, ma con un ospedale inospitale.