Somma algebrica o matematica.

Mi è stato detto : “ è tempo di tirare le somme “ e credo si intendesse la somma algebrica che è il risultato dell’aggiungere e del sottrarre. Non la somma matematica che è soltanto un aggiungere al già posseduto. Meglio sarebbe dire  allora che la somma algebrica è intellettualmente più onesta? Se alle nostre certezze sottraiamo le nostre incertezze quale sarà il risultato finale? Se al nostro altruismo sottraiamo il nostro egoismo otterremmo un più uno o un meno uno, oppure uno zero? Così via. Ogni dieci secondi muoiono di fame  in qualche parte del mondo due bambini  e nello stesso tempo in un’altra parte del mondo due bambini si saziano con pane e nutella … leccando la nutella e buttando via il pane. Alla fine fra benessere e malessere quale sarà il risultato della somma algebrica?. E’ che a noi, “intellettualmente onesti”, il risultato non interessa o meglio abbiamo paura che sia negativo.  In questo gioco di somma e sottrazione, una volta giunti al “limitar” di nostra  vecchiezza , forse guarderemo il risultato e se è zero vuol dire che la partita  si è conclusa con un pari. Cioè con uno zero.

Con questo pazzo pensiero auguro a tutti i miei  “ venticinque lettori ” una felice Pasqua di Resurrezione.

Assistenza domiciliare.

Penso che i medici più preparati e con esperienza ospedaliera (rianimatori,pneumologi), debbano andare nei letti delle case e con i farmaci a disposizione ( al momento) per curare i pazienti con sintomi da corona-virus prima che si instauri il quadro di una polmonite a vetro smerigliato. Non vorrei che si  morisse più a casa che negli ospedali. Pannuti, grande oncologo, ai suoi tempi aveva pochi letti in ospedale e molti sul territorio  che era diviso in zone. Aveva capito che l’assistenza domiciliare funzionava se aveva specialisti adeguati per dare la migliore e più qualificata assistenza. Nel caso di epidemia, prevenire le complicazioni  significherebbe gravare di meno sugli ospedali e ridurre di molto i contagi e i morti. Basterebbe organizzarsi, anche per il futuro .

I morti in scatola

“Memento mori “ così la locuzione latina veniva diretta a chi dopo i trionfi in guerra ritornava pieno di onori e di gloria in patria. In genere  veniva profferita da uno della plebe che ricordava il destino umano a cui nessuno poteva sottrarsi. Con il passare del tempo scaramanticamente abbiamo dimenticato il monito e abbiamo inventato la frase del “ci vediamo domani” come una certezza puntuale che si deve verificare. Scopriamo che non è così solo ora e ci accorgiamo che il “forse” è l’avverbio più adatto  a rappresentare il nostro essere mortali. L’immagine delle scatolette di cartone contenente i resti umani ridotti in cenere ed accatastate in lunghe pile nei capannoni cinesi, nella sua amara realtà ci dice che non si dovrebbe morire cosi, come tonni in scatola. Ricordo di aver letto nei Persiani di Eschilo la frase : “ che all’uomo non conviene concepire orgogliosi disegni perché l’orgoglio fa maturare le spighe della colpa fiorendo, onde poi miete abbondevoli messi di pianto”. Ecco “forse” se avessimo agito ricordando il monito del memento mori non  avremmo sfidato  il cielo e la terra . Prometeo ci ha regalato con fuoco il progresso e forse non ha previsto che l’avremmo trasformato in sviluppo. Forse non avrebbe sofferto invano.

Forse usciremo indenni dalla pandemia e cambieremo. “ Forse”.

” Partita rimandata “

 “L’Italia s’è desta” così l’inno di Mameli e cosi l’inno degli Italiani cantando dalle finestre aperte. Si sta giocando  la partita Italia  contro Coronavirus valevole per i quarti di finale della coppa planetaria. La posta in gioco è alta. Il Coronanovirus  parte svantaggiato in quanto a tecnica di gioco, ma ha tanta fame e vorrà dimostrare che riuscirà a scardinare la difesa della nostra nazionale che purtroppo in questi anni si è molto indebolita. Lo schema adottato dalle due squadre è il 3-4-3 . L’Italia schiera : Conte,  Salvini, Di Maio, Meloni, Guerini, Costa, Patuanelli, Capua, Burioni, Provenzano, Speranza. La squadra del Coronavirus che è costituita anche da un elemento batterico si schiera con: Peste, Colera, Morbillo, Herpes Zoster, Varicella, Mononucleosi, Adenovirus, Poxovirus,  Norovirus, Rotavirus ,Sars.  Arbitra l’americano Trump. Ma ecco che la partita è iniziata e subito il Coronavirus  parte all’attacco con Colera che passa a Morbillo che crossa in area . Testa di Sars e goal al trentesimo secondo del primo tempo su disattenzione del portiere Conte colto impreparato per l’occasione. L’Italia è tramortita , ma le resta ancora tutta la partita da giocare e di aggiustare il tiro.  Lancio di Salvini su Meloni che spizza il pallone di testa per Speranza che avanza palla al piede, ma viene fermato da Rotavirus che si rifugia in angolo. Angolo battuto da Di Maio , testa di Burioni e rete, ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Salvini. I nostri reclamano l’intervento del VAR, ma Trump non è d’accordo. Ma ecco avanzare Poxovirus che passa a Varicella che dribbla Guerini e lascia partire un  bolide che si stampa sulla traversa e grazia Conte che si era lanciato a vuoto.  Fino ad ora e siamo al quarantacinquesimo del primo tempo non c’è molto da segnalare se non un tiro di Costa che finisce di poco a lato della porta e un tiro di Sars parato con difficoltà da Conte.

Inizia il secondo tempo con diversi cambi: entrano Bertolaso al posto di Salvini,  Capobianchi al posto di Di Maio e  Pregliasco al posto di Meloni. Lancio di Conte dalla porta a raggiungere Provenzano che con un sombrero supera Adenovirus  e serve Burioni che passa a Bertolaso e vede libero Capua che viene servito. Capua, Capua , Capua : RETE.  Italia 1 Conronavirus 1 e palla al centro. Dalle finestre sale l’urlo dei quarantenati che cantano l’inno di Mameli. Ma ecco Norovirus avanzare palla al piede che passa a Sars che viene atterrato da Guerini. L’arbitro Trump estrae il cartellino rosso e lo manda negli spogliatoi. Protestano i nostri, ma Trump è irremovibile. Calcio di punizione di Herpes zoster che crossa in area , Sars salta più in alto di tutti e tira di testa all’angolino della porta . Conte vola e con una prodigiosa parata sventa il pericolo. Siamo al decimo minuto sul punteggio di 1 a 1 . L’italia sembra un’altra squadra rispetto al primo tempo, ma l’arbitro si sente male e cade in ginocchio, Sars l’ha colpito con una pallonata nelle parti basse.  Lo stadio è vuoto e non ci sono arbitri che possano subentrare. Partita rimandata.

Dalle finestre d’Italia sventola il tricolore .

Mi chiamo Coronavirus

Buongiorno, mi chiamo Coronavirus  e sono cittadino del mondo, si, cittadino del vostro mondo. Ho tutte le carte in regola anche se a me il passaporto non serve. Fino a ieri ero un semplice virione senza arte né parte e me ne stavo tranquillo nella gola o nel sangue di qualche animale  senza disturbare come fanno gli ospiti educati. Conosco la storia dei miei antenati e da loro ho appreso che prima o poi ce l’avrei fatta ed ora eccomi qui. Dovevo avere pazienza, alla fine avrei trovato la mia ragione di vita nelle vostre cellule  non da ospite educato , ma da intruso molto fastidioso e senza educazione come la intendete voi. Si lo so, cercherete di combattermi e di respingermi, ma io non sono come quei migranti che voi respingete perché diversi da voi . Io, sono il diverso, non loro! Sono il ladro che ha trovato la giusta combinazione per entrare nelle vostre casseforti  per scassinarvi, per annientare le vostre certezze e per evidenziare le vostre manchevolezze. Appartengo ad una specie eterna come lo dimostra il fatto che milioni e milioni di anni fa qualche mio antenato,  ai vostri antenati ha iniziato a dare problemi di salute e  fare conoscere a voi , per via ipotalamica,  cosa è l’angoscia poi diventata paura quando avete affilato le armi per combatterci, ma non  ci avete annientato. Ora siete ripiombati nell’angoscia perché non mi conoscete, ma domani quando troverete l’arma idonea per conoscermi ritornerete ad  avere paura.  Mio cugino, il Morbillo, aveva come padre quello stesso virus che provocava la peste bovina e che ha approfittato del fatto che l’uomo e il bue erano diventati amici stretti. Ho saputo aspettare e quando mi sono reso conto che l’ecosistema vostro era ormai  globalizzato,  interconnesso  e dipendente l’uno con l’altro mi sono fatto avanti e vi ho scoperto fragili. In questi anni non avete dato importanza alla mia storia e vi siete disarmati in tutto e per tutto.  Alla fine mi ucciderete? Non abbiate questa certezza perché al momento opportuno saprò mutare e ritornare ad essere vostro sgradito ospite. L’ho già detto, io sono eterno. Avrei la soluzione da darvi, ma mi guardo bene dal darvela.

Porcini a Dolo

A Dolo stanno crescendo i funghi.  La cosa strana è che durante l’Amministrazione Polo in cinque anni non ha mai piovuto  e questi funghi , che somigliano ai porcini, hanno un aspetto poco rassicurante. Ne hanno avvistato ad Arino , Sambruson , ma soprattutto intorno al comune di Dolo. Crescono a vista d’ occhio appunto come loro stessi. Eppure in cinque anni nessuno li ha visti sui gradini della scala municipale. Colpa del cambio climatico ? Fra qualche mese a Dolo si vota e il fungo è diventato l’argomento del giorno a tal punto che neanche le carenze dell’Ospedale  fanno notizia. Già, l’ospedale finora è l’unico posto che non ha avuto crescita di funghi. Chissà come mai! Per eventuali lavande gastriche rivolgersi all’ospedale di Mestre.

Robbine e Robinie

Mentre il Prof Joao Nunes parlava di paesaggio ad una vasta platea,  alcune persone – poche in verità – si preoccupavano più di alcuni alberi di robinie che di ascoltare per imparare. Perché  regalare perle ai porci ? Mi son chiesto! Una grande lezione di filosofia applicata al nostro modo di vivere il tempo che non è più misurabile con lo stesso metro perché come il paesaggio è “conseguenza della vita.”  Un linguaggio chiaro e rappresentativo dell’armonia, che  è solo un < harmozein> , un adattare ( téchne) il moderno perché l’antico si valorizzi. L’oggetto , il tempo, lo spazio e noi , questo è stato   il tema interessantissimo della serata a villa Concina. Fra cinquanta anni l’aspettativa di vita dell’uomo sopravanzerà quella dell’albero che non sarà più punto di riferimento di misura del tempo. Fra non molto gli alberi di città non saranno più in grado di assorbire tutta l’anidride carbonica prodotta, con il risultato che l’ossigeno comincerà a mancare. Penseremo allora alla gestione degli alberi  che dovranno avere forti capacità di assorbimento degli inquinanti . L’acero, la betulla , il cerro, il ginkgo, il tiglio nostrano, l’olmo , il frassino e l’ontano saranno gli alberi che sostituiranno quelli delle nostre città. Costituiranno le nuove armonie che si adatteranno al nostro nuovo modo di vivere . Più il là un albero sintetico ci ricorderà di quello vero che non sarà più stato in grado di regalarci la giusta quantità di ossigeno necessaria per vivere.

La mantenuta.

Fortunatamente sono poche le donne che non hanno dignità e d’altra parte sono anche pochi gli uomini che hanno le stesse caratteristiche. Fortunatamente!  Mi riferisco a quelle poche donne radical chic senza figli, in questo caso di sinistra, che pensano  che  con 1200 euro di pensione, con una casa di proprietà,( di quattro vani con garage annesso che definisce mini appartamento), con una porzione di villa al mare, ( che definisce di scarso valore, cioè 150 mila euro  con una porzione di casa in città ( valore 150 mila euro) e con un congruo conto in banca   non si possa sopravvivere e per questo chiedono di essere  mantenute in più dall’ex   marito con l’assegno divorzile. Vogliono in pratica mantenere lo stesso tenore di vita precedente o quanto meno lo stesso importo della pensione dell’ex marito. La donna in questione mi dovrebbe spiegare come fa un operaio con figli e moglie a carico a vivere più o meno con lo stesso stipendio.  Una volta la parola “Mantenuta” era una offesa, ma per queste poche e “povere” donne è un complimento. Mi  domando come possano i giovani sperare in un mondo migliore se questi sono gli esempi che i loro più stretti parenti offrono loro.  Fortunatamente sono poche.!

La terra si nutre di orme

Uno dei mali del nostro tempo è sicuramente  l’ipocrisia ed in quanto “malattia sociale” è epidemica nel senso che è altamente contagiosa ed investe interi territori. Non esiste terapia adeguata per chi ha un senso di inadeguatezza ed una incapacità di relazionarsi con gli altri. L’ipocrita di turno rende endemica la malattia quando nel proprio paese trasmette notizie fuorvianti e le patina con l’etica di comodo. Molti si infettano facilmente perché non hanno difese immunitarie tali da contrastare l’invidia e l’altrui rabbia repressa.

A Dolo, cittadina della Riviera del Brenta, in questi giorni c’è da combattere un focolaio d’infezione dovuto ad un virus creato in laboratorio come arma chimica per la prossima campagna elettorale. I personaggi di questa commedia sono:  l’arrabbiato,  il malato, il chirurgo specializzato in trapianti , il cittadino contagiato dal virus e il cittadino immune.

Arrabbiato –  vogliono abbattere le Robinie sull’argine fronte chiesa, sono dieci… no undici… no dodici…. No scusate, sono molti di più! Ma anche se fosse una robinia  non possiamo tacere.  Sono Mauler, ve lo ricordate?  Si, quello di Santa Giovanna dei Macelli. “ Ho fatto macellare diversi buoi in passato, ma ora a vedere quel bue biondo, grande, ingenuo, gli occhi al cielo …tremo davanti al mattatoio” E tremo per le tre robinie ora. Forse quattro, cinque ( fa un calcolo mentale ) sei per sei trentasei . Si sono trentasei. Per fare posto ad una scalinata!

Contagiato – facciamo una petizione, raccogliamo le firme per fermare questo scempio! Creiamo un comitato pro robinia nobis!

Malato : Scusate se mi introduco. Sono diabetico, ho l’ipertensione ed una macchia sul polmone. Sono andato a prenotare gli esami e mi hanno detto di tornare fra un anno. Propongo anche io un comitato per la salute nobis.

Arrabbiato – Cosa c’entra , stiamo parlando di robinie non di ospedali. Vada a morire tranquillo.

L’immune – Ho la soluzione . Vi presento il nostro chirurgo esperto in trapianti.

Chirurgo –  Da una attenta valutazione, le robinie le trapianto in un altro posto e gratuitamente.

Arrabbiato – E le fotografie, Il Canaletto ? La nostra storia?

L’immune – E la torre Eiffel, e il centro Pompidou, la piramide del Louvre ?

                                  

Dieta e politica

Contro il colesterolo “ cattivo “ è consigliata una dieta a base di pesce azzurro e la sardina è il pesce ideale. Le sardine sono infatti ricche di acidi grassi polinsaturi che hanno l’effetto di pulire le arterie dalle placche che potrebbero ostruirle. In politica  le Sardine dovrebbero avere lo stesso effetto  quello cioè ,  di spazzare lo sporco che ostruisce il normale deflusso della nostra vita. Compito arduo perché cercheranno di impedire in tutti i modi  la pulizia . Oggi con lo sporco si convive a tal punto che se avessimo una ventata di aria fresca e pulita moriremmo stecchiti all’istante. Compito arduo quello delle Sardine, ma non impossibile  e a volte, come per Davide contro Golia , vuoi vedere che i pesci piccoli tutti uniti spazzeranno gli squali dall’oceano?