“Ars est recta ratio factibilium, prudentia vero est recta ratio agibilium”

I politici della Riviera del Brenta non hanno più il senso dell’agire aristotelicamente inteso. “Agire” è dare senso, progettare il mondo piccolo o grande in cui si vive.  I nostri Sindaci davanti al proprio ospedale che ha perso  gran parte delle specialità non hanno saputo  in tempi opportuni intervenire con l’azione, coniugazione del loro agire.  Classe politica fondamentalmente impreparata anche a “fare “ e dunque paralizzata  fra due termini , quelli dell’agire e  del fare . In regione Veneto i politici non sono diversi e mancando della prassi e cioè dell’ordine dell’agire hanno dato carta bianca e si sono sottomessi a quell’arte delle cose tecnicamente fattibili. Se  la cosa tecnicamente è fattibile la si fa e poco importa se la politica si riduce a mero organo esecutivo del volere economico. In questo caso, sanare i debiti dell’Ospedale di Mestre , a danno del nostro ospedale sempre in pareggio di bilancio tecnicamente è stato possibile.

Ora che tutto è perduto, con a capo il nostro sindaco di Dolo, si starnazza . Il nemico è già lontano e guarda oltre.  Tecnicamente è cosi! Tommaso d’Aquino aveva ragione! In estrema sintesi dalla frase di Tommaso si ricava che “dalla possibilità tecnica di realizzare qualcosa non deriva automaticamente che sia etico farlo”.