La Serenissima Caserma “Macron”.

In caserma, ai tempi in cui ero militare di leva, venivamo avvertiti qualche settimana prima dell’ispezione del Generale. Tutto doveva essere in ordine e profumato di pulito e se mi avessero chiesto com’era il cibo dovevo rispondere ottimo ed abbondante. L’ispezione della V commissione all’Ospedale di Dolo dell’altro giorno mi ha ricordato quelli della naia. Avvertiti in tempo sono state ridipinte alcune pareti di muri scrostati e sembra che si siano usati spray deodoranti prima del passaggio dei Consiglieri Regionali. Dopo aver constatato che i lavori del Pronto Soccorso erano forse fermi, e dico forse perché si sentiva il rumore di una ruspa messa in azione per l’occorrenza, hanno promesso che la situazione si sarebbe presto sbloccata.
Ma non è di questo che voglio scrivere a me preme accertare se c’è analogia fra l’Ospedale e la Caserma.

Notiamo intanto come in Ospedale al pari della Caserma c’è una gerarchia di gradi : il Generale naturalmente è il Direttore mega-galattico, poi ci sono i colonnelli che sono il Direttore Sanitario, quello Amministrativo e quello del Sociale. Poi a scendere i Maggiori che sono i Primari dei vari reparti e così via fino ad arrivare alla truppa che poi è quella che manda avanti la baracca. Come in Caserma la trasmissione dei messaggi deve avvenire per via gerarchica per cui se ci sono lamentele dell’Intruppato queste vanno rivolte al Caporale che a sua volta le trasmette al Sergente che poi li trasmette al Tenente e così via fino ad arrivare al Colonnello che non capendo il significato della lamentela non la trasmette al Generale che d’altra parte, ama ricevere solo lodi e buone notizie. Il più delle volte accade che il Maggiore avendo famiglia e mutuo da pagare si guarda molto bene dal trasmettere le sue lamentele e quelle dei suoi subalterni e le affida chiuse in una bottiglia al mare sperando che qualcuno le raccolga. Non così accadde nei primi mesi de 1996 quando un intruppato – a riguardo c’è ampia documentazione che verrà fornita su gentile richiesta – incitò i Maggiori e i Tenenti a scrivere una lettera aperta alla Cittadinanza ( novanta firme) che denunciasse i malesseri di un Ospedale che stava avviandosi, con le cosiddette riforme, ad essere declassificato. Non solo, ci fu un Consiglio Comunale sotto l’Amministrazione Vannini in cui tutti i medici parteciparono e fecero sentire la propria voce. Poi, forti di diecimila firme di cittadini, l’Ospedale di Dolo finalmente ottenne la guardia cardiologica notturna. In pratica si creò un ammutinamento e si ottenne il minimo. Oggi non c’è nessun Maggiore che abbia il coraggio di dire come effettivamente sta il suo più Grande Malato preferendo , avendo famiglia e mutuo, ritornare in Caserma e nel rispetto della privacy lavare i panni sporchi in famiglia. Poco importa se, sempre nel rispetto della privacy, i malati in barella passano con tanto di catetere e di mascherine per l’ossigeno attraverso i corridoi frequentati dal pubblico. Tanto bisogna assicurare sonni tranquilli al proprio Generale e ai politici che hanno distrutto la Sanità in Riviera del Brenta. La nostra” Macron “Serenissima può dormire tranquilla. Dolo svegliati è solo un modo di dire.