In fondo al mare

Il soggetto della filosofia non è << un io marionetta >> è uno sicuro e indipendente che sulla certezza di sé fonda tutte le certezze del mondo. La psicologia, in contrasto con l’orientamento che la filosofia si impone, sostiene che l’io è un << attore di un testo teatrale che cambia continuamente >> e che esso << non ha il controllo totale delle proprie azioni >>.

Nella moltitudine e cioè in quello che chiamiamo popolo – oggi – io vedo l’attore che cambia continuamente perché non ha più il controllo delle proprie azioni e dunque non ha le certezze di un testo scritto a monte. Nel vasto mare dell’esistenza a differenza dei pesci non ha direzioni da seguire e dunque gli sfugge l’approdo dove potersi moltiplicare per poi dare un senso all’esistenza. Vive all’interno di una rete che non è quella del pescatore che a notte fonda sotto la luce della lampara la sparge in mare , ma in una molto più vasta portata a strascico dalla tecnica che la guida verso l’incertezza del destino e cioè della destinazione dove approdare. Intrappolato nelle strette maglie della rete la moltitudine crede di muoversi liberamente e scimmiotta come sanno fare bene le marionette. Soltanto chi sa individuare fra le strette maglie della “rete” una via di fuga sarà indipendente e sulla sua certezza fonderà le certezze del mondo.

In “fondo”, nel senso del mare, la moltitudine è sempre alla ricerca di un autore che la rappresenti e forse questa volta l’ha trovato.