Terroni e Polentoni.

 

Ebbene si, sono un terrone e ne sono fiero. Come pianta nata nella terra Calabra e poi trapiantata in quella  Veneta  quarant’anni dopo sono diventato albero diverso, ma con le radici di un tempo. Condizione ottimale per guardare le cose da due ottiche diverse e da sinistra, la mia si intende.  Al referendum  di domenica  per l’autonomia del Veneto voterò si e lo farò perché amo il meridione d’Italia.

Per una volta, non Dolo svegliati, ma Terroni svegliatevi! Diffidate da chi finora non vi ha permesso  di crescere, da chi vi centellina l’acqua nelle vostre case, da chi inquina il nostro mare, da chi permette di  costruire palazzi di cemento sulle spiagge, da chi vi fa fare le valigie quando  avete una malattia seria , da chi dissipa soldi senza dare servizi e potrei continuare ancora.  Diffidate di voi stessi che permettete queste cose e ci convivete. Svegliatevi perchè avete tutte le risorse per andare avanti da soli; non vi fa certo difetto l’intelligenza, la fantasia e l’intraprendenza.

Lo stare fermi non è altro che, etimologicamente parlando, il “ destino “ che spesso invocate come causa dei vostri  malanni. In quanto alla polenta, anch’essa è frutto della terra e prima era pianta .