La morte si sconta vivendo.

Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo

Proprio così, la morte si sconta vivendo.Ci siamo permessi di mutuare la fine di questa poesia di Giuseppe Ungaretti per descrivere lo stato d’animo di chi, presente all’ultimo Consiglio Comunale di Dolo, ha visto votare a maggioranza la mozione di rifiuto categorico del nucleare in Italia. Il sole che ride, simbolo di un noto partito ecologista, dopo l’approvazione della mozione non ride più e giustamente sta riflettendo se  continuare con la sua  fusione nucleare a garantire la vita sulla terra. Abbiamo bisogno sempre di più energia per consumare al meglio anche la nostra vita e dunque moriremo per questo bisogno. Rassegniamoci!

 

 

 

Ma chi se ne frega!

Riportiamo l’articolo apparso sul Gazzettino il 13/4/2011

 

Raccolta ridotta ramaglie buttate
lungo la strada
DOLO    «In via Chiesa ad Arino è già da una
settimana che giacciono sul marciapiede le
ramaglie di una siepe che qualche ben educato
cittadino ha pensato bene che quello fosse il
miglior modo di smaltirle»    A denunciarlo è l ex
assessore    all Ecologia    ed    oggi    consigliere    di
minoranza Vincenzo Crisafi. Lo stesso però non
risparmia una stoccata al Comune    «Non si sa se è
colpa della Tarsu o delle dichiarazioni dell’ assessore al Bilancio che ha voluto una diminuzione dei passaggi per la raccolta del verde in nome del risparmio Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti»    E pungola pure Gianni Casarin presidente della  associazione    «Dolo per il Futuro»    una delle maggiori associazioni arinesi    «Sempre più intento ad inserire articoli pro amministrazione comunale sulla “sua” bacheca di fronte alla chiesa tralasciando d osservare quello che succede nella sua piccola frazione» Per Crisafi infatti sta venendo meno anche lo sfalcio dell’ erba. Chiudendo con  un suggerimento ironico    «A proposito della bacheca non si capisce ancora chi abbia le chiavi della bacheca oltre al signor Casarin e qualche militante leghista. A questo punto forse sarebbe opportuno e più utile darle al sacerdote che ne avrebbe davvero bisogno visto che le epigrafi vengono appiccicate sulla porticina del suo campanile anziché in bacheca»    gdc

Il risultato di questa denuncia è che questa sera di ramaglie,sul marciapiede di Via Chiesa , ce n’è il doppio. La prego, dott. Crisafi, la prossima volta stia zitto! In Italia, così come a Dolo, le denunce sono controproducenti.